Ambizione. È questa la parola d'ordine del finale di stagione di Westworld. Un'ambizione talmente vasta da finire, alle volte, per schiacciare sotto il suo peso la comprensibilità dell'episodio (e della serie, in generale). Westworld si è sempre mosso come una serpe tra colpi di scena, timeline, ribaltamenti continui. Contiene i pregi e i difetti maggiori della poetica dei Nolan (qui Jonathan, ma non fa grande differenza): il gusto per ottimi twist narrativi, ma purtroppo anche a scapito della coerenza e senza troppa cura per i dettagli.
Ci sono parecchie svolte, nella serie e in questo finale, che vanno accettate dando per scontato che, “siccome i protagonisti sono robot”, possano fare un po' tutto quello che vogliono. E questo è un peccato perché va a cozzare con una mitologia costruita meticolosamente con grande dispendio di mezzi e pignoleria (altra caratteristica nolaniana).
Fonte: QUI
Nessun commento:
Posta un commento