d appena 28 anni, Sophia Amoruso è milionaria. Fino a pochi anni prima si era sempre data da fare con piccoli lavoretti, spesso abbandonati a causa di un modo di fare tutto suo, talvolta irresponsabile, mai convenzionale. Senza denaro, prossima allo sfratto e a un passo dalla disperazione, si accorge che rivendere abiti vintage su e-bay, nell'era di Internet, potrebbe portarle notevoli guadagni. Tutto ciò che dovrà fare è selezionare i capi di abbigliamento e trovare un luogo dove acquistarne di nuovi a poco prezzo: operazione che inizialmente le sembrerà più semplice di quanto si rivelerà poi essere. Inizierà così, praticamente da sola, contro tutti e con il suo caratteraccio, a costruire un impero che prende il nome di Nasty Gal.
Girlboss si basa sull'autobiografia #Girlboss di Sophia Amoruso. La Sophia reale e quella seriale hanno altro in comune: entrambe sono consapevoli di essere verbalmente troppo aggressive, troppo spigolose, troppo indigeste.
La Nasty Gal è oggi un'impresa on-line da 100 milioni di dollari, che dà lavoro a circa 350 dipendenti. Il vero valore dell'azienda, tuttavia, è nel messaggio che la sua stessa esistenza veicola: è un qualcosa che nasce dal nulla, grazie al talento e alla caparbietà di una ragazza - Sophia Amoroso - che è cresciuta in strada. È una realtà, insomma, che testimonia come il sogno americano sia ancora oggi più che mai vivo.
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