martedì 21 giugno 2016

Kiki & I Segreti del Sesso Recensione


Il corpo è ancora una volta il veicolo con cui il regista spagnolo Julio Medemracconta le emozioni delle donne. Dopo la scoperta del sesso, gioie e turbamenti inclusi, di Lucia y el sexo, e la notte di passione di Room in Rome, in Ma Ma si confronta con la paura della malattia, con il cancro che colpisce la donna nella sua unicità: quello al seno, che da portatore di vita e bellezza diventa annullamento dell’identità e veicolo di morte. Un cancer movie declinato con lo stile visivo tipico del regista spagnolo: lontano dal realismo, talvolta onirico altre melodrammatico. Un perfetto veicolo per una star spesso pronta a rimettersi in gioco come Penelope Cruz. Tornata ormai stabilmente in Spagna, ha prodotto e sposato in pieno questo film in cui è presente dalla prima all’ultima inquadratura, realizzando il sogno di ogni attore: poter mostrare la capacità di assecondare credibilmente cambiamenti estremi al proprio fisico, il volto scavato dalla malattia come il taglio a zero dei capelli.
Le intenzioni sono quelle di proporre la storia di una donna coraggiosa, che non si piega ai drammi che la vita le impone di affrontare, lottando con tutte le energie per se stessa, ma anche per le persone che ama e intorno a lei iniziano a cedere allo sconforto. Una donna, ma anche una mamma, come il titolo originale spagnolo - che si riferisce anche alla declinazione spagnola del tumore della mammella – ci suggerisce. Magda è un’insegnante privata del lavoro a causa della crisi economica il cui matrimonio va in pezzi quando il marito parte con un’altra donna. È l’estate del 2012 e il figlio di 10 anni gioca brillantemente le ultime partite con la sua squadra di calcio, sognando una carriera da calciatore professionista e la vittoria, poi trasformatasi in realtà, della Spagna ai campionati europei. Un’estate torrida, in cui Magda lascia andare il figlio in vacanza con i cugini e si sottopone alle sedute di chemioterapia per un tumore al seno appena diagnosticato, avvicinandosi a un uomo disperato per la morte della moglie e della figlia. La condivisione di una quotidianità che non ha più nulla di ordinario avvicinerà queste due anime rese incomplete dalla vita, ponendole di fronte alla sofferenza, poi alla gioia e poi ancora alla malattia beffarda, quella che arriva quando si è assaporata l’alba di una vita felice ormai insperata.
In Ma Ma si rispettano tutti i dettami del cinema di malattia, fino ai limiti estremi della ragionevolezza, inducendo l’emozione nello spettatore a cuore aperto, con strumenti arrugginiti, finendo per far oscillare il film senza equilibrio fra tragico e ridicolo, perdendo la sfida con il melodramma. Rimane la capacità della Cruz di conciliare il morbido con gli spigoli, dedicandosi con sincero trasporto a un film sostenuto da alti valori morali, ma privo di reale profondità, limitato da un’estetica patinata e da una sequela di situazioni meccaniche e poco credibili.
Fonte: comingsoon.it

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