Con J.J. si vola, ma troppi condizionamenti e aspettative gravano su questo primo episodio di una nuova trilogia comunque promettente
Il film dell'anno. Scorso, prossimo, non importa. E non importa che sia "perfetto", come ha dichiarato qualcuno dei fortunati vip ai quali è stato permesso di vedere in anteprima Star Wars: Il risveglio della Forza, nonostante un embargo di rare proporzioni e modalità. In compenso meglio si adattano al film di J.J. Abrams che apre la terza trilogia della saga iniziata da George Lucas gli aggettivi "epico" (visto che si arriva a citare persino Apocalypse Now) e "fantastico" (considerata la mano divertita e mainstream del regista di Star Trek e Super8). Eppure molta della vernice di questo Episodio VII viene da barattoli rimasti in soffitta, o da tinte che si sono cercate il più somiglianti possibili, probabilmente per restare fedeli all'estetica che fu e allontanarsi dall'ultima, che ancora divide i fan.
Una operazione coerente, in fondo, considerata la cronologia effettiva, e prevedibile. E che tutto sommato funziona. Che restituisce una storia complessa nella quale si intrecciano più linee narrative, anche se non quante saranno quelle che si intuiscono. Il merito di puntare su una eroina al femminile e di bassa estrazione, ben più centrale delle principesse del passato, è indubbio. Anche perché il personaggio risalta particolarmente rispetto ai vari Oscar Isaac (sarà il prossimo pilota guascone?), Adam Driver (affascinante nelle sue intemperanze, ma ancora abbozzato) e John Boyega. Ovviamente parlando delle nuove leve, visto che per tutto il film è la vecchia guardia - Harrison Ford in primis - a rubare la scena.
Non poteva essere altrimenti, vero, ma tutto sommato non ci aspettavamo a tal punto.Inevitabile che questo capitolo dovesse cercare di riallacciare i fili con il precedente - di quasi quaranta anni fa! - e accontentare i fan, ma la sequela di 'entrate in scena' studiate e continuate alla fine spezza il ritmo senza creare veri e proprie situazioni di sospensione. E anche i colpi di scena finiscono per mancare del giusto pathos o eccedere in prevedibilità. Per non parlare dell'insistita replica di situazioni e ambientazioni, che smettono presto di essere ammiccamenti. Certo, fa piacere ritrovare il piccolo droide dal cuore umano, l'eroina vestita di bianco e beige vagare sola su uno sfondo desertico (come il piccolo Anakin sedici anni fa e il giovane Luke ancora prima) o la scacchiera del Millennium Falcon, però…
Ma nonostante tutto il film scopre gradualmente le sue carte, come anche le direttrici lungo le quali potremo aspettarci di veder correre questa Forza risvegliatasi. E conquista per azione, coreografie, spirito, premesse e promesse. Si resta incollati alla saga, un po' delusi dal dover attendere il maggio 2017 ma di nuovo motivati e speranzosi (e curiosi di vedere cosa saprà fare il Rian Johnson di Looper). E in fondo non troppo 'persi nella selva oscura' nella quale si svolge un apparente conflitto finale, vero cliffhanger (più dell'epilogo, per quanto reso mitico), che lascia qualche perplessità sull'evoluzione del concetto di apprendistato degli Jedi 3.0, ma che apre l'ennesimo di tanti fronti. Tanti da rendere difficile fermarsi a riflettere sulle altrettante possibilità, nascoste così in vista di future sorprese.
Star Wars: Il risveglio della Forza è distribuito da The Walt Disney Company. Qui potete scoprire tutti i contenuti del nostro speciale.
Fonte: film.it
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